TEST MICROBIOLOGICI

CONTA MICROBICA TOTALE + Ricerca di patogeni (assenza)
Il prodotto cosmetico deve essere caratterizzato dalla limitata presenza di microorganismi, a tal fine viene effettuata la ricerca di batteri, lieviti e muffe e valutazione della assenza di crescita microbica dopo arricchimento (assenza di microorganismi non specifici e specifici -patogeni).
CONTA MICROBICA TOTALE + Ricerca di patogeni
Il prodotto cosmetico deve essere caratterizzato dalla limitata presenza di microorganismi, a tal fine viene effettuata la ricerca di batteri, lieviti e muffe e, in caso venga riscontrata una contaminazione, viene effettuata la ricerca (presenza/assenza) dei microorganismi patogeni.
VALUTAZIONE DEL POTERE ANTIMICROBICO
Scopo del test è valutare l’efficacia antimicrobica di un prodotto cosmetico nei confronti di microorganismi specifici (S. aureus, P. aeruginosa, E.coli, C. albicans, A. brasiliensis, S. epidermidis, M. furfur…).
VALUTAZIONE DELL'AZIONE ANTIBATTERICA SU PLASTICHE E ALTRI MATERIALI NON POROSI
Il test consente di valutare l'azione antibatterica su plastiche e altri materiali non porosi, utilizzando microorganismi (Escherichia coli, Staphylococcus aureus).
TESSILI - DETERMINAZIONE DELL’ATTIVITÀ ANTIBATTERICA DI PRODOTTI FINITI ANTIBATTERICI
Il test consente di determinare l'attività antibatterica di prodotti finiti (tessili), utilizzando microorganismi quali Escherichia coli e Staphylococcus aureus.
TEST DI STERILITÀ
Il test consente di verificare la sterilità di dispositivi medici.
CHALLENGE TEST UNI EN ISO 11930
Il Challenge Test permette di verificare nel tempo la stabilità microbiologica del campione testato (stoccaggio e uso). Il test prevede la contaminazione del campione con ceppi standardizzati di microrganismi (Batteri, Lieviti e Muffe) e la successiva valutazione della variazione di carica microbica mediante il conteggio in piastra (UFC/ml) del numero dei microorganismi vivi ad intervalli di tempo definiti. La stabilità microbiologica del campione viene quindi verificata in base all'osservazione della riduzione di carica microbica dei singoli microorganismi entro un certo intervallo di tempo, secondo criteri di accettabilità specifici.
CHALLENGE TEST Farmacopea Europea Ed 9.0
Il Challenge Test permette di verificare nel tempo la stabilità microbiologica del campione testato (stoccaggio e uso). Il test prevede la contaminazione del campione con ceppi standardizzati di microrganismi (Batteri, Lieviti e Muffe) e la successiva valutazione della variazione di carica microbica mediante il conteggio in piastra (UFC/ml) del numero dei microorganismi vivi ad intervalli di tempo definiti. La stabilità microbiologica del campione viene quindi verificata in base all'osservazione della riduzione di carica microbica dei singoli microorganismi entro un certo intervallo di tempo, secondo criteri di accettabilità specifici.
CHALLENGE TEST USP Capitolo 51
Il Challenge Test permette di verificare nel tempo la stabilità microbiologica del campione testato (stoccaggio e uso). Il test prevede la contaminazione del campione con ceppi standardizzati di microrganismi (Batteri: E.coli, P. aeruginosa, S. aureus, Lieviti e Muffe: C. albicans, A. brasiliensis) e la successiva valutazione della variazione di carica microbica mediante il conteggio in piastra (UFC/ml) del numero dei microorganismi vivi ad intervalli di tempo definiti. La stabilità microbiologica del campione viene quindi verificata in base all'osservazione della riduzione di carica microbica dei singoli microorganismi entro un certo intervallo di tempo, secondo criteri di accettabilità specifici.
CHALLENGE TEST CTFA
Il Challenge Test permette di verificare nel tempo la stabilità microbiologica del campione testato (stoccaggio e uso). Il test prevede la contaminazione del campione con ceppi standardizzati di microrganismi (Batteri, Lieviti e Muffe) e la successiva valutazione della variazione di carica microbica mediante il conteggio in piastra (UFC/ml) del numero dei microorganismi vivi ad intervalli di tempo definiti. La stabilità microbiologica del campione viene quindi verificata in base all'osservazione della riduzione di carica microbica dei singoli microorganismi entro un certo intervallo di tempo, secondo criteri di accettabilità specifici.